Il MARCHIO DI QUALITÀ TERRITORIALE EUROPEA è l’emblema delle aree rurali che si impegnano nella promozione del proprio processo di sviluppo, unitamente agli enti pubblici, alle imprese e all’insieme degli attori sociali. Queste aree offrono prodotti di qualità e servizi nel pieno rispetto dei princìpi e dei valori della tutela ambientale e del rispetto della qualità durante il processo produttivo. Le imprese e gli enti pubblici hanno unito i loro sforzi per promuovere lo sviluppo locale, dimostrando solidarietà reciproca, spirito di cooperazione e sostegno dell'identità propria di ogni area. Si tratta di una denominazione aggiuntiva per le aree rurali che già dispongono di un “MARCHIO DI QUALITÀ TERRITORIALE” (marchio collettivo) e operano di comune accordo per il raggiungimento di uno sviluppo stabile ed equilibrato del territorio, senza alcun tipo di preclusione. Il Marchio di Qualità Territoriale Europea potrà essere applicato a marchi territoriali collettivi in maniera aggiuntiva, posto che questi soddisfino le condizioni seguenti: I marchi devono riferirsi a territori naturali, ripartizioni amministrative o aventi un’identità storica con una dimensione superiore al municipio e inferiore ad una regione amministrativa (NUTS II) prevalentemente rurale.
I territori portatori di questi marchi devono essere all’interno di un processo di sviluppo legato ad una qualità territoriale fondata su due valori principali:
La qualità territoriale: si tratta di una qualità che va al di là di quella prevista dalla normativa e dalle denominazioni di origine. Essa riguarda ugualmente la "territorialità", in quanto nuova forma di comportamento solidale che pone l’accento sulla qualità dei legami tra gli uomini, i territori, i prodotti, i servizi (sia che siano agricoli, artigianali, turistici o legati al patrimonio), i produttori ed i consumatori.
Lo sviluppo sostenibile: uno sviluppo che implica un insieme di aspetti indisolubilmente legati (economici, sociali e culturali) e che considera congiuntamente gli aspetti «quantitativi» e «qualitativi». Si tratta di uno sviluppo a «misura d’uomo», rispettoso delle risorse culturali, atteso dal territorio come realizzazione di un equilibrio dinamico, uno sviluppo sostenibile tra l'ambiente e le attività umane, armonioso e a preservazione della salute delle persone.
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